The international scenario of the security market evolution

L'intervista al Past Vice President Tecnical Solution di Securitas AB e Presidente del Forum spagnolo

della Sicurezza Potluck Ing. Antonio Villaseca

L’impatto della tecnologia nei modelli di business

 

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Oggi in questa fase critica, dovuta anche all’evoluzione del Covid-19, ogni area industriale sta affrontando una ripartenza, cercando di puntare su trend positivi, opportunità di business e nuove esigenze che possono emergere nell'attuale scenario economico. Il cambiamento importante che stiamo vivendo deve essere monitorato e gestito, soprattutto ora che si è reso necessario il controllo dei flussi, degli accessi e del monitoraggio anche laddove non erano previsti e che il settore della sicurezza è più che mai al centro dell'attenzione.

Secursat condivide idee e riflessioni in una breve intervista-contributo con Antonio Villaseca, raccontando un punto di vista autorevole e diverso sull’evoluzione dello scenario della sicurezza nei mercati internazionali.

Antonio Villaseca, con una trentennale esperienza nel settore della sicurezza internazionale, ha gestito in qualità di Past Vice President Tecnical Solution del gruppo Securitas il business dei paesi dell’area mediterranea (Spagna, Italia, Francia, Portogallo) occupandosi di tecnologia, strategie, sviluppo e modelli di gestione dei rischi. ‘‘Reiventarsi e convertirsi sono le principali strategie per sopravvivere in questo mondo in continua evoluzione.''

 

 

Le società di sicurezza internazionali stanno attraversando una fase difficile, Antonio Villaseca ci condivide la sua visione sul cambiamento

L’inflazione, gli accordi di contrattazione collettiva e la mancanza di sicurezza pubblica, in alcune nazioni, hanno condizionato il mondo della security negli ultimi anni. L’evoluzione del mercato ha nel frattempo comportato la progressiva riduzione degli spazi dedicati alla sicurezza aziendale a favore dei dipartimenti di gestione dei costi, portando a nuove strategie di negoziazione dei contratti ed un progressivo livellamento dei prezzi spesso a discapito della qualità e del servizio. Il mercato, ha dunque beneficiato solo in parte dei nuovi prodotti, dell’evoluzione dall'analogico al digitale e della comparsa di sistemi di integrazione, come conseguenza della drastica riduzione dei costi di software e sistemi informatici.

In questo contesto evolutivo i manager che si occupano di sicurezza, spesso, non hanno compreso il cambiamento e di fronte a questo tsunami, che ha messo a rischio le aziende, hanno deciso di adottare azioni volte ridurre i costi rinunciando a capitale umano ed esperienza, affrontando la competizione attraverso meccanismi basati sul “prezzo / prezzo orario”. Come conseguenza di tutto ciò, numerose società sono scomparse, a causa di fusioni, acquisizioni o fallimenti, alcune anche di successo, ma altre condizionate da forti errori e fallimenti, sono diventati case studies ampiamente discussi nel settore della sicurezza.

Le aziende, la cui gestione, si basava su profili esperti nella gestione intensiva della forza lavoro, con scarso apporto di valore aggiunto, hanno continuato a utilizzare la stessa strategia, pensando che con la ripresa economica tutto sarebbe tornato alla normalità, dimenticando forse che le nuove tecnologie e la trasformazione digitale si stanno sviluppando a una velocità esponenziale, tale da portare conseguenze dirompenti per ogni settore economico, compresa la sicurezza.

Oggi il Covid-19 ha generato nuove sfide, in ogni aspetto, per le persone e anche per le aziende. L'industria della sicurezza privata non si è trovata preparata e sembra aver perso ancora una volta un’occasione di cambiamento. Sarebbe necessario un cambio accelerato dell’intero paradigma della security; nuovi profili professionali, nuovi talenti in un settore endogamico molto chiuso, sia per quanto riguarda i clienti che per le aziende. Occorre lavorare con visione e urgenza, passando dalla zona “classica e confortevole”, a una posizione più dinamica e stimolante per affrontare le sfide, altrimenti è probabile, secondo Antonio Villaseca, che arrivino aziende di “altri” comparti a cannibalizzare questo settore, sminuzzarlo e trasformarlo in outsourcing dai grandi operatori e consulenti dei servizi di sicurezza privata.

 

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Prodotti e tecnologia: gli sviluppi

del mercato internazionale

In ambito internazionale alcuni produttori, sono stati sorpresi dal rapido sviluppo tecnologico mentre altri hanno reagito in tempo e hanno trovato soluzioni migliori. In ogni caso, dal mio punto di vista, il futuro apparterrà ad organizzazioni capaci di fornire soluzioni basate su tecnologia di acquisizione dei dati e potenza di elaborazione, per proporre soluzioni capaci di automatizzare le risposte, identificare e gestire i nuovi rischi e rendere la funzione di security strategica rispetto alle esigenze del management aziendale.

La situazione in Spagna potrebbe subire la grande influenza che la legislazione e l'interventismo del governo spagnolo hanno avuto, e hanno tuttora, sul settore della sicurezza privata. D'altra parte, la difficile situazione economica conseguente a questa pandemia costringe le aziende a essere più restrittive per quanto riguarda gli investimenti e concentrarsi su questioni prioritarie. I paesi guida produttori / sviluppatori, a mio parere rimangono per aspetti diversi, Cina, Giappone e altri paesi asiatici ed inoltre, anche gli Stati Uniti, l’Australia e la Germania. Tuttavia, per quanto riguarda i programmi o le misure di protezione e gestione della sicurezza, considero Cina, Israele e Stati Uniti in assoluto i primi.

 

La strada per affrontare il cambiamento: i prodotti diventano commodities, competenze modelli di gestione dei servizi diventano la strada da seguire per affrontare il cambiamento

Sono certo che sono le nuove tecnologie e la trasformazione digitale a rappresentare lo snodo verso il cambiamento per il settore della sicurezza, finora “prevedibile” e “confortevole”. Oggi il Covid-19 ha generato nuove sfide, in ogni aspetto, per le persone e anche per le aziende e l'industria della sicurezza privata non si è trovata preparata e sembra aver perso ancora una volta un’occasione di cambiamento.

Sarebbe necessario un cambio accelerato dell’intero paradigma della security: nuovi profili professionali, nuovi talenti in un settore endogamico molto chiuso, sia per quanto riguarda i clienti che per le aziende. Occorre lavorare con visione e urgenza, passando dalla zona «confortevole» a una posizione più dinamica e stimolante per affrontare le sfide, altrimenti è probabile che arrivino aziende di «altri» comparti a cannibalizzare questo settore, sminuzzandolo e trasformandolo in outsourcing dei grandi operatori della consulenza.

Dal mio punto di vista, se consideriamo i rischi e le esigenze di protezione per qualsiasi tipologia di azienda, il confine che è stato mantenuto, per determinati interessi, tra sicurezza fisica e logica tenderà sempre più a sbiadire, se non a scomparire. Infatti, le nuove tecnologie che forniscono supporto tecnico per gli utenti dei servizi di sicurezza sono mescolate tra le misure di sicurezza fisiche e logiche. Per questo la dualità tra i responsabili di queste due aree, all'interno di un’azienda non ha più senso, ed è necessario disporre di responsabili della sicurezza che guidino l'identificazione e la gestione dei rischi, con una visione a 360o delle esigenze di protezione dei beni materiali, dei dipendenti, dei clienti, dell'immagine aziendale.

Se i clienti e le società di sicurezza non la vedono in questo modo e continuano a mantenere questa separazione tra analisi dei rischi, minacce e implementazione di misure di protezione, sia logiche che fisiche, non avanzeremo. C'è la possibilità che un imprenditore, con più visione, veda questa opportunità e anticipi tutti, e prenda il controllo di questo settore, come è successo prima in altri diversi settori economici.

 

 

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