Crisi delle materie prime, impatto sui costi e sulle organizzazioni

Il rincaro delle materie prime ha un forte impatto su tutte le imprese in particolare sulle PMI 

Il rincaro e la crisi delle materie prime, che sta interessando tutti i settori, impattano sulla crescita e sullo sviluppo di molte aziende e soprattutto PMI che rappresentano il tessuto produttivo del modello Italia. L’effetto “collo di bottiglia” non sarà facilmente superabile nel breve periodo dalle singole aziende ed organizzazioni che dovranno affrontare tempi di consegna lunghissimi e prezzi poco competitivi in quasi tutti i settori.

In attesa di interventi  governativi a livello nazionale ed internazionale, necessari per regolamentare la nuova situazione, diventerà strategico per imprese ed organizzazioni sviluppare la  capacità di  combinare gli sforzi necessari per aumentare le vendite con la gestione e l’organizzazione delle risorse interne ed esterne, l’implementazione di modelli di business sostenibili dal punto di vista economico e ambientale, e la promozione di  modelli di costruzione del valore basati sul mix della qualità delle risorse umane e la digitalizzazione dei processi.

Il principale rischio da superare ed affrontare è il taglio, spesso brutale, dei costi di gestione delle attività accelerato dalla necessità di mantenere la redditività. La necessità di rivedere il rapporto costi-ricavi per restare competitivi sul mercato dovrà, essere associata alla rimodulazione del tradizionale modello di gestione delle attività, attraverso l’implementazione di modelli e processi digitali, competenze e risorse specifiche, anche esterne all’organizzazione.

Strategica sarà quindi la promozione di processi di outsourcing con obiettivi chiari e definiti avvalendosi da un lato, di risorse esterne specifiche capaci di contribuire a velocizzare i processi di digitalizzazione e l’adozione di modelli sostenibili e dall’altro aumentare l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione attraverso il focus sul core business.  

Per rendere sicuro il business occorre riorientare. alcune attività no-core come la security, che potrà essere estesa, in senso molto più ampio, alla raccolta di dati e informazioni, al supporto nella gestione dei processi operativi, all’analisi degli scenari globali, come strumento di gestione del rischio per garantire la business continuity

Modelli alternativi, digitali, remoti e capacità di sfruttare i vantaggi della connettività e delle competenze specifiche è una delle risposte che le organizzazioni possono dare per affrontare la ripresa dei prossimi mesi e porre le basi per lo sviluppo, sostenibile, nei prossimi anni.

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